Era il lontano 2002 a Roma, nel corso della XI Assemblea Nazionale di AC, un gruppo nutrito di bambini e di ragazzi, provenienti da tutta Italia, salì sul palco dove si stava tenendo l’assemblea elettiva per il rinnovo del Consiglio nazionale. Giunti al tavolo della presidenza, Luigi di 11 anni da Vicenza, prima di cominciare, esclamò: Ed ora tocca a noi!
Certo dopo le tante parole dei delegati, le riflessioni dei presidenti adesso la parola passava a LORO, non agli educatori che li rappresentavano, ma a loro. L’AC stava mettendo al centro i bambini e ragazzi. L’Associazione si stava fermando ad ascoltarli, stava ribadendo, ancora una volta, la scelta fondativa del loro Protagonismo.
L’Azione Cattolica stava ascoltando le loro domande di vita, quelle più nascoste e più profonde, più vere e più belle, quelle che albergano nel loro cuore.
Nella società della parola e, a volte, delle urla, l’Azione Cattolica, ieri come oggi, risponde con l’esercizio dell’ascolto. Da sempre ascoltare richiede sacrificio ed impegno; l’ACR, fin dalla sua nascita il 1° novembre del 1969, ha voluto mettersi in ascolto di quelle domande per progettare e programmare itinerari di speranza che possano accompagnare i piccoli nel loro percorso di formazione umana e cristiana. Il punto è proprio qui!
L’ACR appartiene ai bambini e ai ragazzi: ACR è l’acronimo di Azione Cattolica dei Ragazzi. Quella preposizione articolata molto spessa è da tutti dimenticata: DEI.
L’ACR è dei ragazzi: protagonisti, discepoli e missionari di un Dio che li ama.
Spesso nei Gruppi Educatori ACR o in Equipe diocesana si progettano e programmano attività per i bambini e ragazzi (certo gli educatori li rappresentano!), ma quanto sarebbe bello se gli Acierrini dicessero la propria, facessero sentire la propria voce su quel tema o sul quel gioco che magari si vorrebbe proporre a tutti i ragazzi della parrocchia per il Mese della Pace o per gli esercizi spirituali di Quaresima.
A questa domanda l’ACR ha trovato una risposta: non volendo scimmiottare il mondo degli adulti, né immaginando che gli Acierrini potessero partecipare a Consigli o Presidenze, ha dato vita all’EdR.
L’EdR è l’equipe dei bambini e dei ragazzi che, scelti dagli amici del Gruppo ACR, lo rappresentano e portano in EdR le idee, i problemi, le risorse, le zavorre e le ali, i consigli per rendere più bella e più a misura di bambino e ragazzo l’esperienza formativa-apostolica dell’ACR. In questa assemblea i bambini e ragazzi portano il loro mondo, i loro progetti, le loro domande che sono quelle dei loro coetanei che agli educatori spetta di ascoltare se davvero si vuole dipanare un percorso che sia esperienziale e non solo catechetico-sacramentale.
L’EdR ricorda all’Associazione tutta la scelta della piccolezza, come quella di Dio che si è fatto bambino nella grotta di Betlemme.
L’EdR promuove il protagonismo dei bambini come Gesù ha fatto col ragazzo che aveva cinque pani d’orzo e due pesci e che non ha esitato a dare tutto, a tutti, subito e con gioia.
L’EdR è l’attuazione più bella dell’invito di Gesù di mettere i bambini al centro della vita della Chiesa.
Già immaginando le candidature, le urne, lo scrutinio ma soprattutto le tante idee, le sollecitazioni, le potenzialità che emergeranno, a noi educatori è dato di raccogliere la vita che abbonda e la Grazia che sovrabbonda, certi che un’Azione Cattolica così bella, come la sogniamo, possiamo solo attenderla da Dio: nessuno dei nostri pensieri e dei nostri sogni sarebbe in grado di pensarla: la attendiamo da Lui e chiediamo a Lui che la pensi e la realizzi con noi.
Carlo Avagliano