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#bellACiao

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La celebrazione annuale del 25 aprile 1945, volta a celebrare la cifra “quasi tonda” del settancinquennale della liberazione del nostro Paese dalla dittatura nazifascista ed il conseguente termine del secondo conflitto mondiale, quest’anno sarà certamente differente. Come giovani di AC, abbiamo voluto offrire il nostro contributo per promuovere la memoria storica, personale ed ideale di questa essenziale ricorrenza per la civiltà. Siamo consapevoli che soltanto una rieducazione alla conoscenza storica e storiografica che coinvolga l’universo giovanile e parallelamente ed associativamente il nostro settore può essere una felice soluzione contro il rapido cinismo e l’efferato divulgarsi di una sparizione del senso civico. “Noi siamo ciò che siamo stati e se si perde l’antefatto non sappiamo più chi siamo”, dichiarava non molto tempo fa il sociologo italiano, Franco Ferrarotti.

Per concentrare la riflessione su esempi concreti, abbiamo voluto presentare la storia di un giovanissimo socio di Azione Cattolica, il ventitreenne Giuseppe Bollini, caduto sotto il fucile tedesco nel gennaio 1945; delineando un modello da seguire per raccontare ai più giovani i protagonisti di un tempo che fu e che ancora oggi parlano alle nostre vite. Dal suo esempio abbiamo voluto avviare una circolazione di idee sulla autentica missione a cui il giovane cattolico oggi è chiamato ad adempiere e su che tipo di socio di Azione Cattolica oggi si è chiamati ad essere; perché «avere una bella storia alle spalle non serve per camminare con gli occhi all’indietro, non serve per guardarsi allo specchio, non serve per mettersi comodi in poltrona!»

(Papa Francesco, Discorso del Santo Padre Francesco all’ACI, 2017).

Fare memoria di un lungo itinerario di vita aiuta a renderci consapevoli di chi siamo, a crescere come persone, incoraggiate da chi ci ha preceduto tracciando la strada del nostro Paese e della nostra Associazione. Raccogliere il loro testimone ed essere i protagonisti di questo tempo è la missione che ci è stata affidata. Come Giovani di AC vogliamo accettare la sfida, abbandonare i divani e scendere in campo!


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