«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe» (Mt 10,16)
La raccomandazione di Gesù è quella di vivere in un mondo regolato dalle leggi della natura con una consapevolezza delle insidie e una sincerità di animo. Molte volte si confonde la prudenza
con la paura di scegliere, o peggio vivere una vita senza affrontare le difficoltà.
Essere prudenti, nel senso cristiano, significa invece avere il coraggio di prendere le proprie decisioni alla luce delle conseguenze che esse possono provocare. Volendo usare uno slogan, potremmo dire: discernere per scegliere. La Prudenza, quindi, la possiamo definire come la virtù del discernimento. Una virtù che è dono. Una virtù che è necessario, come si legge nella Gaudete et exsultate, coltivare” con la preghiera, la riflessione, la lettura e il buon consiglio”.
In un momento storico come questo, intriso di inviti ai distanziamenti sociali, all’uso delle mascherine, al coprifuoco ad orari variabili, etc. la Prudenza, la prima delle quattro virtù cardinali, assume ancora una maggiore importanza. In una epoca in cui si crede che, grazie alla massificazione dell’informazione, è tutto più facile e tutto possibile, la Prudenza e la conseguente moderazione dei comportamenti viene vista come una figura del passato, non più rispondente al fenomeno della digitalizzazione della nostra vita social, nascosti dietro una tastiera ed un video anonimo che molte volte ci slega dalle conseguenze del nostro post a caccia solo di qualche Like e un poco di notorietà.
La virtù della Prudenza ci aiuta a discernere i comportamenti, ci insegna a distinguere ciò che è buono da ciò che è male, ci mostra ciò che è vero e ciò che è falso. Ed in una epoca in cui l’apparenza è più importante dell’essere, discernere e interpretare ciò che ci “sussurra” lo Spirito di Dio diventa essenziale per capire il vero bene e soprattutto come adoperarsi per compierlo. Ma per avere questa virtù è necessaria la preghiera così come si legge nel libro della Sapienza “Pregai e mi fu elargita la prudenza”(7,7)
Ma come si pratica la Prudenza?
Ebbene la prudenza possiamo “esercitarla” sia nell’ambito del linguaggio, sia nell’ambito delle decisioni.
Per quanto riguarda il primo ambito il libro di Qoelet ci ricorda che “c’è un tempo per parlare ed un tempo per tacere”. Quante volte ci si accorge delle tante parole dette inopportunamente, quanti silenzi riempiti di fumose chiacchiere, quante vuote risposte che sentiamo e/o diamo a domande che richiedono invece maggiore attenzione e serietà.
Ancora una volta ci viene da dire: Discernere per scegliere, tutto questo nella consapevolezza che a volte è opportuno il silenzio alle parole dette a vanvera. Un silenzio che si trasforma in ascolto, attenzione, accettazione dell’altro.
Il secondo ambito in cui si applica la prudenza è quello delle decisioni. Questo non significa non decidere mai nella vita o, come già detto, aver paura di prendere decisioni. Ciò che deve essere evitato è decidere in maniera sconsiderata, cioè senza considerare le conseguenze delle proprie decisioni. Agire prudentemente significa evitare le azioni improvvisate e dettate più dall’impulso del momento che all’opportunità e al volere di Dio.
Quante liti, quanti equivoci potrebbero essere evitati se a ogni azione si facesse precedere la prudente riflessione.
Essere prudenti è una virtù che ci appare preziosa in ogni risvolto delle nostre giornate e in ogni ruolo in cui siamo chiamati a vivere. Pensiamo a quanti danni si potrebbero evitare se le scelte politiche, sociali, familiari, ecc. fossero permeate di sana e santa prudenza.
Oggi, quindi, dobbiamo più di ogni altro tempo rivalutare la prudenza, soprattutto quando le relazioni virtuali rendono più agevole un comportamento impulsivo, e a tal proposito chi più di Giuseppe ci può insegnare che di fronte ad una situazione difficile, non si deve cedere ai suggerimenti dell’impulso e dell’orgoglio, ma raccogliersi in un ascolto silenzioso delle situazioni e decidere in maniera saggia e … prudente.
Andando a verificare tante scelte della nostra vita, fatte dopo un attento discernimento, ci accorgiamo del coraggio che ci è voluto per prendere alcune decisioni, e ci rendiamo conto che vivendo prudentemente e assecondando la volontà divina siamo stati resi partecipi di un disegno meraviglioso: la nostra famiglia.
Angela Petrillo e Marcello Formica