Domenica 26 gennaio, la Parrocchia “S. Gregorio VII” di Battipaglia ha ospitato un incontro di formazione dal titolo “Educati alla Speranza”, rivolto ai responsabili di Azione Cattolica, ai consiglieri diocesani, ai presidenti e agli educatori parrocchiali. Questo evento si è inserito all’inizio di un anno speciale, segnato dal Giubileo della Speranza, e ha rappresentato un’occasione per approfondire il valore della speranza nella vita cristiana e associativa.
L’incontro ha avuto inizio con l’accoglienza dei partecipanti e un intervento introduttivo del Prof. Paolo Romano, che ha aperto i lavori con la sua riflessione dal titolo “Per una Speranza attiva”. Il Prof. Romano ha esplorato le radici storiche e culturali del concetto di speranza, tracciando un percorso che è partito dalla mitologia pagana, ha attraversato la cristianità, la poesia e l’arte, per arrivare all’approccio contemporaneo, che spesso riduce la speranza a un concetto disincantato e passivo.
Dopo questa introduzione teorica, i partecipanti sono stati invitati a riflettere sul significato personale della speranza. Divisi in piccoli gruppi, ognuno ha composto una terzina in rima, esprimendo la propria visione della speranza. Le terzine sono state poi condivise all’interno dei gruppi, creando un “poema collettivo”, che ha sintetizzato le riflessioni di ciascun partecipante. Questo esercizio ha favorito la condivisione di diverse prospettive e ha messo in evidenza come la speranza sia un valore da vivere in comunità, un valore che si nutre anche del contributo di ogni singolo individuo.
Successivamente, la comunità si è diretta al Santuario “Santa Maria della Speranza”, per la Celebrazione Eucaristica. Durante la liturgia, Don Michele Olivieri ha sottolineato con forza che la speranza non può essere vissuta come una semplice attesa passiva, ma deve trasformarsi in un impegno attivo, da realizzare nella vita cristiana e associativa.
Dopo il pranzo comunitario, l’incontro è proseguito con l’intervento di Don Vincenzo Gallo, che ha trattato la speranza come un equilibrio tra bisogno, desiderio e attesa, che, se ben armonizzati, portano a un’azione concreta per il bene della comunità. La riflessione di Don Vincenzo ha stimolato i partecipanti a interrogarsi sul proprio ruolo educativo, invitandoli a riflettere su come generare nei gruppi parrocchiali un’autentica esperienza di fede e speranza.
Nel pomeriggio, i gruppi hanno condiviso le riflessioni emerse. Le terzine scritte precedentemente sono state uno strumento prezioso per raccogliere le diverse opinioni e sensibilità, mettendo in luce il desiderio comune di fare dei gruppi di Azione Cattolica luoghi di crescita spirituale e umana, dove ogni membro possa sentirsi apprezzato e valorizzato. Questo momento di sintesi ha evidenziato quanto la speranza sia un valore fondamentale, che deve essere coltivato e vissuto quotidianamente nella vita associativa.
Inoltre, durante i lavori di gruppo è emersa una forte volontà di rendere i gruppi di Azione Cattolica più presenti e attivi nella vita della comunità. I partecipanti hanno espresso il desiderio che i gruppi diventino luoghi privilegiati per fare “esperienza di Cristo” e per intraprendere percorsi concreti di servizio. È stato sottolineato anche il ruolo del gruppo come una “palestra di vita”, dove ogni fascia d’età possa sentirsi coinvolta e responsabilizzata.
L’incontro si è concluso con i saluti della Presidente Mariavittoria Lanzara, del consiglio diocesano e dei responsabili, che hanno presentato i prossimi appuntamenti associativi in programma, pensati per i vari settori. È stato ribadito l’importanza di educare alla speranza come valore fondamentale per la crescita spirituale e la formazione dei giovani.
“La speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte.” (Dal discorso di Sergio Mattarella, 31 Dicembre 2024)