Potremmo dare questo titolo alla liturgia della Parola di questa quinta domenica di quaresima, con al centro l’episodio della donna adultera: Dio apre vie nuove.
La salvezza della persona e di ogni persona umana sta al centro dell’opera di Dio. Perciò egli ci ha creati persona a sua immagine. In questo episodio, Gesù è interpellato come ‘maestro’ dai suoi avversari “gli scribi e i farisei”, formalisti – che non hanno compreso il cuore del disegno di Dio – per farlo pronunciare ufficialmente e poterlo mettere in difficoltà, con insidiosa domanda rispetto alla Legge, rispetto ai Romani occupanti, rispetto alla sua stessa misericordia per portarlo a contraddirsi.
Ma Gesù, vero interprete della Legge, perché egli è la “Parola fatta carne” sa ben coniugare giustizia e misericordia secondo il disegno di Dio Creatore: non si tratta di eliminare la persona, ma il male salvando la persona e rendendola capace di allontanarsi dal male.
Nessuno deve poter “pensare di poter risolvere il problema del male eliminando l’altro”. Perciò, dalla risposta sapientemente interpellante di Gesù a scribi e farisei insistenti per la condanna, Gesù da’ un’occasione di esame di coscienza e all’adultera perdonata e non condannata viene dato un tempo e un’occasione di redenzione da mettere in atto e a frutto responsabilmente, definitivamente e per sempre. Ecco che cosa occorre a noi per vivere e collaborare al disegno di Dio per l’umanità.
Gesù apre davanti all’adultera una strada nuova, creata dalla misericordia, una strada che richiede il suo impegno di non peccare più.
È un invito che vale per ognuno di noi: Gesù quando ci perdona ci apre sempre una strada nuova per andare avanti.
La Vergine Maria ci aiuti a testimoniare a tutti l’amore misericordioso di Dio che, in Gesù, ci perdona e rende nuova la nostra esistenza, offrendoci sempre nuove possibilità.