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Riflessi di speranze non vane

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Specchio

Ed ecco sul tronco
si rompono le gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.

E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.

Salvatore Quasimodo

Questi sono giorni di fiducia: “speriamo non piova”. La sveglia che suona sempre troppo presto. L’appuntamento alle 7:45. I messaggi di chi alle 7:47 è veramente già pronto e ti sta aspettando. La corsa contro il tempo e la distensiva commozione nel vedere realizzato qualcosa di mai immaginato. È tempo di lucidare quel vecchio specchio. Scoprire che una lampada può fare la differenza.

Domenica 2 febbraio Solofra ha ospitato la giornata di spiritualità dedicata ai giovanissimi dai 14 ai 18 anni dal titolo “Come in uno specchio”. Dopo un iniziale momento di accoglienza, seguito dalla recita delle lodi, i ragazzi (suddivisi in biennio e triennio) hanno vissuto la prima attività.

Una mostra immersiva ha offerto loro l’opportunità di esplorare contenuti di varia natura attraverso diversi canali: durante il percorso, erano disponibili materiali stampati e QR code che riportavano a canzoni, immagini, video, poesie e articoli. Ogni ragazzo ha potuto esplorare liberamente il percorso, annotando le proprie impressioni.

Come percepiscono e interpretano i messaggi che ricevono ogni giorno i giovanissimi?

In che modo i mezzi di comunicazione influenzano la loro comprensione e le loro emozioni?

Il secondo momento della mattinata, intitolato “Come in uno specchio – Istruzioni per l’uso”, ha visto gli assistenti accompagnare i ragazzi nella lettura e nell’interiorizzazione di un brano del Vangelo.

I nostri giovanissimi, oggi, che rapporto hanno con la Parola? La sentono vicina o distante?

 È un messaggio vivo o qualcosa di lontano nel tempo?

La giornata è proseguita con la Celebrazione Eucaristica durante la quale, riflettendo sul brano del Vangelo proclamato, i sacerdoti hanno invitato i ragazzi a fare della Parola una presenza quotidiana, una guida che accompagna i pensieri, le azioni e le relazioni. In un mondo che spesso ci appare confuso e buio la Parola è una luce che non solo illumina ma trasforma.

Al termine del pranzo i ragazzi sono tornati alla mostra immersiva per mettere in pratica quanto appreso durante la mattina, esplorando autonomamente un brano del Vangelo scelto tra quelli proposti. L’attività si è conclusa con un momento di condivisione durante il quale, alla luce delle attività e dei momenti vissuti, i giovanissimi hanno avuto la possibilità di raccontarsi e confrontarsi.

Qual è la differenza tra la Parola e le parole che ascoltiamo ogni giorno?

L’ Adorazione Eucaristica, che ha concluso la giornata, ha proposto ai giovanissimi l’ascolto di una serie di testimonianze di fede provenienti da epoche storiche e da esperienze spirituali molto diverse tra loro. Ogni storia ha rivelato come la Parola non sia solo un testo scritto, ma una voce viva capace di interrogare, mettere in crisi, illuminare e guidare: Sant’Agostino ha trovato nella Parola la chiave per la sua conversione, Charles de Foucauld ha scoperto in essa la chiamata a una vita di radicale amore e servizio, mentre Rosario Livatino ha tratto forza per vivere la giustizia in modo autentico. Santa Teresa di Lisieux, nella semplicità del suo cammino spirituale, ha sperimentato la profondità dell’abbandono fiducioso in Dio, e Adriana Zarri ha saputo cogliere la bellezza di una fede vissuta nella quotidianità e nella ricerca interiore.

“A forza di parlare, le parole si logorano: risuonano, passano, o perdono valore, e non sembrano altro che parole.

C’è però una parola che rimane dentro […] E’ la parola Dio”.

(Agostino d’Ippona, Commento a Giovanni I,8)


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